Diverse letture della condizione di reciprocità. Fermata sulla battigia della condizione di reciprocità la cittadina russa aspirante amministratore unico di una società italiana

Autore: Emanuele Calò - 27/01/2015 - Materia: Diritto Internazionale

Abstract: L’obsolescenza della tematica afferente alla condizione dello straniero non scalfisce i tre poteri più la burocrazia; ciò che è radicato nella cultura e finanche negli istinti primordiali non tramonta mai. Tant’è che, se si vuole capire l’Italia, basta percorrere gli itinerari dell’incontro fra straniero e diritto, che perfino il Deuteronomio aveva chiuso. Ora troviamo, in questo percorso, una signora russa che non può amministrare una società italiana. Avrebbe fatto le delizie di Dostoevskij, per ora, però, se ne occupa una nota di una nostra rivista specializzata, che scruta con giustificata perplessità le mosse del Giudice del Registro. Certo, è una vicenda che saprebbe di burocrazia, se non fosse corredata da uno stimolanti retroterra.


Questo contenuto è accessibile solo agli iscritti alla Rivista.

Crea Account Log In