La stepchild adoption, tra legislatore e diritto vivente.
La legge n. 76 del 20 maggio 2016 ha – sia pure con un colpevole ritardo rispetto agli altri paesi europei – ha finalmente ammesso nel nostro ordinamento positivo il “matrimonio” tra persone dello stesso sesso. Ho usato il termine matrimonio a ragion veduta: ancorché il legislatore abbia cercato, infatti, di diversificare le unioni omosessuali da quelle eterosessuali, inquadrando esplicitamente le prime nelle “formazioni sociali” di cui agli art. 2 e 3 Cost. in modo da sottrarle all’ambito dell’art. 29 Cost. – in ossequio alle direttive dettate al riguardo dalla Corte Costituzionale – le contorsioni verbali e gli éscamotages nominalistici adottati non sono in grado di nascondere la sostanziale equiparazione tra le due situazioni. Del resto, basta sovrapporre il testo del co. 11 […]