Cassazione, sez. V Penale, sentenza 17 dicembre 2014 – 18 febbraio 2015, n. 7295
I fatti di violenza o minaccia, attuati per coartare la volontà di persone estranee al conflitto di interessi che oppone l’agente ad altri, integrano, oltre all’esercizio arbitrario delle proprie ragioni in danno dell’antagonista, anche il reato di violenza privata in danno di tali persone, ancorché l’agente si prospetti come finalità definitiva della condotta la reintegrazione di un diritto, preteso verso il soggetto in conflitto.