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12/06/2014 Marco Spina Sentenze: Diritto Civile.

Cass. Sez. II, 12 giugno 2014, n. 13407

In caso di separazione personale dei coniugi e di cessazione della convivenza, l’impossibilità di individuare una casa adibita a residenza familiare fa venire meno il presupposto oggettivo richiesto ai fini dell’attribuzione dei diritti di abitazione e di uso di cui all’art. 540 c.c., comma 2. (Nel caso di specie il diritto di abitazione (e il correlato diritto d’uso sui mobili) in favore del coniuge superstite può avere ad oggetto esclusivamente l’immobile concretamente utilizzato prima della morte del “de cuius” come residenza familiare ed è evidente che è condizionato all’effettiva esistenza, al momento dell’apertura della successione, di una casa adibita ad abitazione familiare; evenienza che non ricorre allorché, a seguito della separazione personale, sia cessato lo stato di convivenza tra i coniugi. Nel caso concreto, essendo venuto meno il collegamento con l’originaria destinazione della casa di abitazione a “residenza familiare”, non può che ritenersi che il coniuge superstite perda i diritti in questione).

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