Materia: Diritto Civile

Il presente contributo riflette su alcuni profili costituzionali della legge sulla «Regolamentazione delle unioni civili tra persone dello stesso sesso e disciplina delle convivenze», entrata in vigore il 5 giugno dello scorso anno. In particolare si concentra su due aspetti: in primis, sulla scelta compiuta dal legislatore di indicare quale fondamento costituzionale della legge 20 maggio 2016 n. 76 gli artt. 2 e 3 della Costituzione e, secondariamente, sulla ragionevolezza – e quindi sulla compatibilità con il citato art. 3 Cost. – delle differenze e delle affinità che dalla legge realizza tra matrimonio e unioni civili.


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Con la sent. Taricco[1] la Corte di giustizia ha chiarito la portata degli obblighi che il diritto europeo pone in capo agli Stati membri in materia di lotta alle frodi lesive degli interessi finanziari dell’Unione. La questione pregiudiziale[2] è sorta nell’ambito di un procedimento penale nel quale si contestava la commissione di una serie di delitti in materia di IVA. Il GUP di Cuneo, ritenendo [...]


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Abstract: Il saggio ripercorre in sintesi le vicende della “certezza del diritto” nell’evoluzione storica della statualità. E’ oggetto di specifica considerazione il passaggio dallo Stato di diritto allo Stato costituzionale di diritto, troppo spesso considerato pacifico e non problematico.

In realtà, nel passaggio dall’una all’altra esperienza giuridico-politica alcuni paradigmi fondamentali dell’azione statale restano intatti, mentre altri cambiano radicalmente. In particolare la certezza del diritto è sottoposta a notevoli tensioni, sia per ragioni sistemiche che per ragioni culturali, che mettono a rischio la sua stessa operatività come centro ordinatore dell’esercizio delle pubbliche funzioni.


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Abstract: Il saggio ripercorre in sintesi le vicende della “certezza del diritto” nell’evoluzione storica della statualità. E’ oggetto di specifica considerazione il passaggio dallo Stato di diritto allo Stato costituzionale di diritto, troppo spesso considerato pacifico e non problematico.

In realtà, nel passaggio dall’una all’altra esperienza giuridico-politica alcuni paradigmi fondamentali dell’azione statale restano intatti, mentre altri cambiano radicalmente. In particolare la certezza del diritto è sottoposta a notevoli tensioni, sia per ragioni sistemiche che per ragioni culturali, che mettono a rischio la sua stessa operatività come centro ordinatore dell’esercizio delle pubbliche funzioni.


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